Santiago Abascal
Santiago Abascal | |
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Santiago Abascal nel 2024 | |
Presidente di Vox | |
In carica | |
Inizio mandato | 20 settembre 2014 |
Predecessore | José Luis González Quirós |
Deputato delle Corti Generali | |
In carica | |
Inizio mandato | 28 aprile 2019 |
Circoscrizione | Madrid |
Deputato del Parlamento basco | |
Durata mandato | 4 ottobre 2005 – 6 gennaio 2009 |
Circoscrizione | Álava |
Durata mandato | 16 gennaio 2004 – 22 febbraio 2005 |
Circoscrizione | Álava |
Dati generali | |
Partito politico | Vox (dal 2014) Partito Popolare (1994-2013) |
Università | Università di Deusto |
Professione | Saggista |
Firma |
Santiago Abascal Conde (Bilbao, 14 aprile 1976) è un politico spagnolo, presidente del partito politico di estrema destra Vox ed ex membro del Partito Popolare.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Studia sociologia all'Università di Deusto, laureandosi nel 2003. Sia il padre di Abascal (membro del Partito Popolare per oltre 35 anni)[1] che il nonno (sindaco durante la Spagna franchista) erano politici baschi locali.[2] La sua famiglia è stata minacciata dai terroristi dell'ETA.[3][4] È padre di cinque figli, due avuti nel primo matrimonio e tre nel secondo, con la blogger Lidia Bedman.[5].
Nel PP
[modifica | modifica wikitesto]Membro del Partito Popolare all'età di 18 anni, nel 1994,[6][7] Abascal è consigliere comunale di Llodio per due mandati (1999-2007).[8]
Eletto con il PP nella circoscrizione dell'Álava, fa parte del Parlamento basco dal gennaio 2004 al febbraio 2005, e riconfermato da ottobre 2005 a gennaio 2009.
È stato nominato direttore dell'Agenzia per la protezione dei dati della Comunità di Madrid nel febbraio 2010, ricoprendo la carica fino a dicembre 2012.
Nel novembre 2013 lascia il Partido Popular sostenendo differenze inconciliabili con la sua leadership, dal disaccordo con l'atteggiamento del partito di fronte ai casi di corruzione che lo hanno travolto (caso Gürtel), con la politica adottata verso il gruppo terroristico ETA da parte del governo di Mariano Rajoy e del Partito Popolare dei Paesi Baschi (per esempio il rilascio di Josu Uribetxeberria Bolinaga) e verso il nazionalismo basco e catalano, accusando Rajoy di "tradire le idee" del Partito Popolare.
In Vox
[modifica | modifica wikitesto]Poco dopo, nel gennaio 2014, partecipa alla presentazione pubblica del partito politico Vox (già registrato nel dicembre 2013) insieme a José Antonio Ortega Lara, José Luis González Quirós e Ignacio Camuñas, costituito con un'impronta nazionalista con l'obiettivo di essere un'alternativa alla partitocrazia del PP e del PSOE, rigenerare la democrazia, avvicinare la politica ai cittadini e difendere l'unità della nazione spagnola.
Ricopre la carica di segretario generale provvisorio di questa formazione fino al 20 settembre dello stesso anno quando è eletto presidente dal 91% dei militanti. Viene poi riconfermato nell'incarico nelle successive assemblee del 2016 e 2018.
Il 28 aprile 2019 è eletto deputato alle Cortes, nelle file del suo partito, e confermato in novembre, dove porta Vox a essere il terzo partito spagnolo.
Posizioni e idee politiche
[modifica | modifica wikitesto]Abascal, inizialmente nazionalista e conservatore, dal 2014 si è spostato su posizioni ultra-nazionaliste, sovraniste e nativiste, parla di "Grande Spagna" e di "Spagna unita",[3] senza timore di definirsi anche come "reazionario"[3]. Nei suoi discorsi evoca spesso la "Reconquista", ed ha come modelli Marine Le Pen, Donald Trump, Jair Bolsonaro,[9] Giorgia Meloni[10] e Matteo Salvini.[3]
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera a novembre del 2019, ha dichiarato che «Vox rivendica l'ispanosfera, o l'iberosfera con i nostri vicini portoghesi, come spazio naturale della Spagna, insieme con l'Europa», e che il partito aveva i seguenti punti nella propria agenda politica: messa al bando dei separatisti catalani e ripristino dell'ordine costituzionale, ritorno allo Stato dei poteri delle comunità autonome, difesa delle frontiere, sicurezza urbana, tutela del ceto medio, taglio delle imposte, informazione e assistenza alle donne intente ad abortire, libertà educativa delle famiglie. Si dichiara inoltre favorevole all'immigrazione dall'America Latina, in quanto assimilabile culturalmente e linguisticamente[11]. Contestualmente, ha affermato che Jorge Bergoglio è un riferimento spirituale per i cattolici quando agisce in relazione al "deposito della fede", ma non quando opera da leader politico, pronunciandosi in merito al diritto di accoglienza e alla quantificazione dei migranti da ospitare nel territorio di una nazione sovrana.[12]
Il programma politico di Santiago Abascal prevede nel 2018 l'espulsione di tutti gli immigrati clandestini, la costruzione di "muri invalicabili" nelle enclavi africane spagnole di Ceuta e Melilla, il divieto dell'insegnamento dell'Islam, l'esaltazione degli "eroi nazionali", l'eliminazione di tutti i parlamenti regionali e l'opposizione al nazionalismo catalano.[13]
Fa della lotta contro il femminismo - che chiama "femminazi" - una delle sue priorità. Ostile alla politica di lotta contro la violenza di genere, ritiene che gli uomini siano stigmatizzati dalle femministe. Climatoscettico, crede che il riscaldamento globale sia la "più grande truffa della storia".[14]
Sul fronte economico, rivendica l'eredità di José Maria Aznar (presidente del governo dal 1996 al 2004), ed è un sostenitore di una linea liberale e conservatrice, compresa una forte riduzione della spesa pubblica.[15]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Secesión y exclusión en el País Vasco, Ikusager Ediciones, Vitoria, 2004
- '¿Derecho de autodeterminación? Sobre el pretendido derecho de secesión del Pueblo Vasco, Centro de Estudios Políticos y Constitucionales, 2004
- La farsa de la autodeterminación. El plan Ibarretxe: al asalto del País Vasco y España, Ediciones Áltera, Barcellona, 2005
- En defensa de España. Razones para el patriotismo español(con Gustavo Bueno Sanchez) , Ediciones Encuentro, Madrid, 2008
- No me rindo (con Gonzalo Altozano), La Esfera de los Libros, Madrid, 2014
- Hay un camino a la derecha (con Kiko Méndez-Monasterio), Stella Maris, Madrid, 2015
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (ES) Josean Izarra, Fallece Santiago Abascal Escuza, el político alavés al que ETA y la izquierda abertzale no consiguieron callar, in El Mundo, 23 giugno 2017. URL consultato il 24 giugno 2017.
- ^ (ES) Abascal, el 'ex' del PP que lleva la extrema derecha a la política nacional, su Eitb.eus. URL consultato il 16 gennaio 2019.
- ^ a b c d Aldo Cazzullo, In piazza la "voce" di Abascal evoca la Spagna eterna: "Noi difendiamo vivi e morti", su corriere.it, 27 aprile 2019. URL consultato il 28 aprile 2019.
- ^ "(ES) Álvaro Carvajal, Retrato de familia bajo amenaza de ETA en 20 'tuits', in El Mundo, 13 agosto 2012.
- ^ (ES) Así es Lidia Bedman, la pareja ‘egoblogger’ de Santiago Abascal, líder de VOX, su La Vanguardia, 30 marzo 2016. URL consultato il 16 gennaio 2019.
- ^ (ES) Óscar Gutiérrez, ¿Quién es Santiago Abascal, líder del partido Vox?, in 20minutos.
- ^ (ES) Rubén Amón, Santiago Abascal, el fan de Marine Le Pen, in El País, 3 dicembre 2018.
- ^ (ES) Santiago Abascal: del PP vasco a sacudir la política española en Andalucía, in La Vanguardia, 3 dicembre 2018.
- ^ Andrea Nicastro, Santiago Abascal, il nostalgico di Franco che ora punta a Madrid, su corriere.it, 3 dicembre 2018. URL consultato il 25 aprile 2019.
- ^ Giovanna Taormina, Parla Abascal, il leader di Vox: «Giorgia Meloni è forte e determinata. Vinceremo insieme», su Secolo d'Italia, 18 novembre 2019. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato il 9 giugno 2023).
- ^ Aldo Cazzullo, Abascal: «Esalto il nazionalismo e non giudico Franco. La Spagna è in pericolo bandiamo i separatisti», in Corriere della Sera, 30 novembre 2019. URL consultato il 2 dicembre 2019 (archiviato il 2 dicembre 2019).
- ^ Papa Francesco, il leader dell'ultra destra spagnola lo zittisce: "Ecco cosa è", su liberoquotidiano.it, 30 novembre 2019. URL consultato il 2 dicembre 2019 (archiviato il 2 dicembre 2019).
- ^ (FR) Henry de Laguérie, Santiago Abascal, l’homme derrière le retour de l’extrême droite en Espagne, su Le Parisien, 14 novembre 2019. URL consultato il 29 giugno 2024 (archiviato il 29 maggio 2024).
- ^ https://www.bastamag.net/extreme-droite-Europe-rechauffement-climat-negationnisme-vote-energie-fossile-automobile-renouvelables-frontiere-racisme-ecologie
- ^ https://www.lepoint.fr/monde/santiago-abascal-l-homme-au-pistolet-qui-a-ressuscite-l-extreme-droite-espagnole-28-04-2019-2309890_24.php
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Santiago Abascal Conde
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su santiagoabascal.es.
- (EN) Santiago Abascal, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2781391 · ISNI (EN) 0000 0000 5940 5556 · LCCN (EN) n2006023780 · GND (DE) 1069193542 · BNE (ES) XX1685146 (data) · BNF (FR) cb155468664 (data) |
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